Il vicentino Stefano Ebert, all'anagrafe Egidio Stefano Bertoldo, è nato a Malo nel 1942 per un dirottamento della cicogna. Infatti è in quel di Castelnovo la sua parrocchia di origine, distante solo due campanili dal paese rievocato in Libera nos a Malo da un letterato filologo un po' snobistico.
Emigrato a Vicenza alla metà degli anni '70, da cittadino precario si è dato a collaborare a periodici locali, scrivendo saltuariamente articoli sul cinema, sulla narrativa popolare, sulla poesia dialettale e sulla storia dei fumetti. Oltre a qualche saggio di varia umanità e varie amenità, misurandosi con l'arguzia di Aramis e l'astuzia di Volpone assumendo tali nomi di battaglia.
Tra i suoi lavori licenziati per la stampa fai-da-te, in una trentina d'anni di semiclandestinità, tuttora in libera uscita sono i seguenti libri e libelli, affettuosi flashbacks di scene paesane, e prese di posizione a suonare altre campane:
- Di qua di là dal ponte di Castelnovo (1999)
- SetteVoci (2000)
- La Rua. 1987-1989 (2007)
- Il cavaliere degli oceani. Antonio Pigafetta e la grande navigazione con Magellano (Editrice Veneta, 2009)